Songwriter, vocalist, producer elettronica, Jessy Lanza, originaria di Hamilton, una piccola cittadina dell’Ontario, è il volto e la voce angelica di Pull My Hair Back, l’album di debutto in Hyperdub, che ha fatto conoscere, al livello internazionale, il suo R&B sognante e pervaso da una misteriosa energia sensuale, co-prodotto con Jeremy Greenspan dei Junior Boys. Il tredici maggio torna protagonista con l’uscita di Oh No, il suo secondo album anticipato dal video caleidoscopico del singolo It Means I Love You, dove, avvolta in un mantello d’oro, appare immersa in una giungla di piante tropicali. Affascinati da questa suggestione, abbiamo fatto due chiacchiere con lei, per farci raccontare qualcosa di più delle sue ispirazioni e del suo percorso artistico.
V: Oh No è il tuo secondo album, scritto e prodotto ancora una volta insieme a Jeremy Greenspan dei Junior Boys. Mi pare suoni più elettronico di Pull My Hair Back. In cosa differisce dal precedente?
JL: Credo che Jeremy volesse fare un disco più pop, con influenze provenienti dalla disco music e dal boogie, e con un suono elettronico più ispirato al tribalismo africano.
https://www.youtube.com/watch?v=kaNZbUENKjk
V: Tra le tue influenze incontriamo The Yellow Magic Orchestra, la band giapponese fondata da Haruomi Hosono, Yukihiro Takahashi e Ryuichi Sakamoto. Che cosa ti affascina di loro? La suadente voce femminile di Tong Poo mi ha ricordato la tua.
JL: Tong Poo è fantastica, sia la versione di The Yellow Magic Orchestra sia quella di Akiko Yano, la moglie di Ryuichi Sakamoto. In generale mi piace molto il modo di mescolare la disco, con la techno, col boogie della YMO. L’album che mi ha influenzato di più però è stato Tutu, un progetto parallelo prodotto da Hosono, dove c’era questa persistente voce femminile molto alta e insolita.
V: Nel tuo album precedente Pull My Hair Back ci sono molte sonorità electropop, EDM, dance. Provengono da te o da Jeremy Greenspan?
JL: Sicuramente fanno più parte del background di Jeremy, perchè io sono cresciuta ascoltando moltissimo Hip Hop e R&B. Artiste come Missy Elliot, Aaliyah, Nicole sono pop star che mi hanno ispirato molto, anche quando ho iniziato a studiare musica jazz.
https://www.youtube.com/watch?v=ZF2lZesYZo0
V: Queste contaminazioni tra R&B ed elettronica oggi sono particolarmente assecondate da artiste emerse dall’underground come FKA Twigs o Kelela. Pensi che sia un modo per fare evolvere il genere, anche nelle tue produzioni?
JL: La band di Jeremy, i Junior Boys, hanno sempre lavorato a partire dalla manipolazione dell’R&B, anche se attingere dai suoni dell’R&B pop non è una novità, semplicemente oggi è diventato molto più di tendenza. Ma il fatto che diversi musicisti vadano in questa direzione credo sia una questione di ascolti e generazionale.
V: L’R&B rappresenta per te anche una suggestione visiva?
JL: Ci sono molti tipi di R&B: quello di oggi, di dieci anni fa, degli Anni Settanta, ma credo che da un punto di vista di immaginario l’era del disco-boogie R&B che va dal 1969 al 1984, sia assolutamente quella che preferisco.