L’avventura comincia nei primi Anni Cinquanta grazie ad Armi Ratia e il design tessile. Ma non possiamo dire che Marimekko sia semplicemente un marchio di moda o di design, è uno stile di vita, scelto da icone femminili che vanno da Jackie Kennedy, nel 1960 durante la campagna presidenziale, a Sarah Jessica Parker, in Sex and the City. Le stampe sono fresche e senza tempo, perchè l’imperativo è “non seguire il mercato”. Ma è proprio quest’attitudine a trasformarle in un patrimonio artistico capace di dialogare con le tendenze contemporanee e la creatività di nuovi designer.
Il suo forte impatto visivo e valore si devono ad alcune regole fondamentali: esprimere gioia, vivacità cromatica, genuinità, funzionalità, sostenibilità ed estrema libertà. Per i designer venire a contatto con questa filosofia è una grande opportunità di crescita e per esprimere il proprio talento. Se dopo la seconda guerra mondiale il suo universo cromatico simboleggiò volontà di ripresa, nel 1963 la critica del New York Herald Tribune, Eugenia Sheppard, lo definì “l’uniforme degli intellettuali”, un marchio per una donna che amasse “dimenticare di avere degli abiti addosso”. Nato ad Helsinki nella città di Alvar Aalto, Marimekko si dimostra capace di interpretare molteplici ispirazioni, dalla scultura all’architettura, dal folklore al misticismo del Kalevala. La collezione autunno-inverno 2017 ne è l’emblema, come la première del film del fotografo e regista polacco Kacper Kasprzyk capace di raccontare la città da prospettive insolite.